BAIANO. TUTTO PRONTO PER LA GITA ALL’EREMO DEL MARTEDÌ IN ALBIS
di Gianni Amodeo
Pietra dopo pietra, in senso concreto oltre che metaforico, è stato recuperato e restituito alle comunità del territorio. E’ il seicentesco complesso – la prima edificazione viene fatta risalire al ‘300 – dell’ Eremo di Gesù e Maria che si staglia sulla parte alta dell’omonima collina verdeggiante di uliveti, ai cui piedi si distende il centro urbano, prendendo l’input dall’ antico e lindo quartiere del Tuoro, attraversato dalle caratteristiche stradine, che ancora conservano la bella pavimentazione in basalto di pregiate pietre grigie e bianche; stradine, su cui un tempo si affacciavano i vani-terranei, che utilizzavano – come cuore sia di vita familiare che come laboratori- i numerosi cestai, che, insieme con contadini e boscaioli, ne sono stati fino a mezzo secolo fa la vera anima sociale e produttiva , con diffuse e serene relazioni d’amicizia.
Il complesso architettonico, il cui fulcro è costituito dalla Chiesa, dedicata alla Madonna del Soccorso, è davvero rinato, per diventare spazio di fede e di spiritualità, sempre più animato e frequentato da persone di ogni età e persino da amanti del ciclo-cross, che ne hanno fatto una meta …obbligata delle loro escursioni tra il Monte Arciano e i Monti Avella, con costante assiduità almeno una volta alla settimana, soprattutto nelle giornate domenicali, quale che sia la stagione dell’anno. E sono davvero tanti quelli che vi sostano in raccoglimento e provengono anche dall’area nolana e vesuviana, da Napoli e dal suo immediato hinterland.
E dire che fino agli anni ’80 l’intero sito sacro era stato il penoso simbolo della fatiscenza e dell’abbandono, in gran parte ridotto in rudere: una deformata e sfilacciata ombra di se stesso e di quello che aveva rappresentato per la comunità fino a qualche secolo fa. Uno stato di vergognosa incuria, a cui né amministrazioni comunali – il complesso con le contigue particelle di suoli agrari è di proprietà dell’Ente di corso Garibaldi – e neanche il clero avevano posto rimedio, per non dire di qualche maldestro e…avviato tentativo di cementificazione per un improbabile impianto sportivo, proprio in un sito di pertinenza a ridosso del complesso architettonico; tentativo, intrapreso oltre venti anni fa e bloccato dalle coraggiose contestazioni di una sparuta ed isolata …pattuglia di ambientalisti, decisi a far valere la funzione del vincolo di tutela e salvaguardia, che nel 1988 era stato decretato, con tempestiva opportunità, dall’allora ministro Vincenza Bono Parrino; vincolo, attestante sia le significative valenze d’interesse architettonico che la storicità dell’ Eremo e dei siti circostanti.
La svolta nel ’94 con la qualificata operazione dell’amministrazione Napolitano, che promosse ed intraprese le attività di progettazione e di attuazione del restauro e del ripristino funzionale del diroccato complesso, in uno con la riqualificazione naturalistica dell’intera area, in virtù dell’adesione al Progetto integrato intercomunale degli itinerari turistici e culturali della Valle dell’antico Clanis, con l’acquisizione del relativo finanziamento comunitario europeo; attività concluse e completate, con l’eccellente intervento di recupero filologico, realizzato dal personale della Soprintendenza dei beni culturali di Avellino, Salerno e Benevento, nel corso dell’amministrazione Masi. Poi l’esercizio del comodato d’uso gratuito dell’ Eremo restaurato affidato dall’Ente di corso Garibaldi, che ne conserva i titoli di proprietà, alla Curia diocesana di Nola.
Al restauro fisico si è venuto accompagnando, in tutti questi anni, l’opera di valorizzazione dell’Eremo, grazie all’impegno di Suor Maria Costanza Crisafulli, donna di forte fede religiosa, che, tassello dopo tassello e con tenacia, ha ridato normalità di vita all’intero sito, evitando con coraggio il rischio che si trasformasse nel riservato ritrovo-gabbia, quale cominciava ad …essere, per giovani smarriti nei labirinti del consumo di sostanze stupefacenti. E c’é da dire che la Suora-eremita per antonomasia è eccellente e ben stimata artista con particolare predilezione nel raccontare temi sacri su tavolette lignee di vari formati, avvalendosi della tecnica del “decoupage”.
C’è di più: la buona capacità nella manipolazione del legno e la raffinatezza con cui si avvale nell’impiego del “decoupage”, hanno permesso alla Suora-eremita di “arricchire” con molteplici elementi l’intera area dell’ Eremo, tra cui le quattordici stazioni della Via Crucis, che fanno da guida verso il sacro complesso. Poi, a Natale 2014, grazie all’impegno di due imprenditori- Andrea Coluccie Salvatore Montuori- è …ritornata a diffondere i suoi rintocchi argentini, la campana, installata nel campanile della Chiesa della Madonna del Soccorso. E della campana dell’Eremo s’era perduta persino la memoria. E così i suoi rintocchi si rincorrono, echeggiando il mezzogiorno, mentre nelle ore notturne il mini-faro della vetta del campanile proietta il suo fascio di luce…. Un altro elemento di “arricchimento” è stato “inserito” nell’area del sacro complesso alla vigilia della domenica delle Palme, con l’inaugurazione dell’Altare esterno alla Chiesa. Un annuncio-prologo per la Santa Pasqua 2015
E per martedì, dopo il Lunedì dell’Angelo, c’è la tradizionale gita sulla collina di Gesù e Maria. Una consuetudine cara alle comunità del territorio. E sarà anche l’occasione opportuna, per comprendere e conoscere la bella rinascita dell’ Eremo.
Pubblicato il: 5 aprile 2015 su “Mandamento notizie”